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Il nocino dell’Orco


Nella Valle dell’Orco c’è una antica tradizione di infusi di erbe e bacche, selvatiche e non

Menzione speciale merita senza dubbio, il nocino. Il famoso liquore viene, qui, prodotto, solo con le profumate noci locali, raccolte nella notte di san Giovanni (23-24 giugno). In questo periodo sono verdi, il mallo è tenero, sono ricche di olii essenziali e devono essere di numero dispari. Ogni famiglia ha una sua ricetta, questa quella di zia Rosina, una arzilla signora di 92 anni che ancora lo fa e che alla fine ci svela anche un altro segreto:

Prendere le noci (23 di numero) e tagliarle a 4 e metterle in un recipiente di vetro scuro, insieme 1 litro di alcol, 3 chiodi di garofano, 3 scorze di limone, mezza stecca di cannella per 40 giorni al sole, agitandolo ogni due giorni. Dopo 40 giorni preparare lo sciroppo con 500 grammi di zucchero e 2 bicchieri di acqua. Fare sciogliere lo zucchero senza arrivare al bollore quindi dopo averlo fatto raffreddare, unitelo al nocino, già filtrato. Mescolare bene e far riposare fino all’epifania.

Ed ecco ora il segreto di zia Rosina, le noci impregnate di alcol, non le buttate ma mettetele, ancora, in infusione, in un recipiente chiuso con 2 litri di vino bianco secco e avrete il vino di noci, un fine pasto meno alcolico ma ugualmente gustoso, da sorseggiare anche come aperitivo. Questi due infusi si accompagnano bene a biscotti secchi e dolcini di pasta di mandorla o con le gustose nocciole locali.

Autore: Marco Contursi

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