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L’uva Sanginella, l’uva di San Matteo


L’uva sanginella è l’uva tipica di Salerno e delle sue immediate colline. Ha vissuto il suo periodo clou negli anni Trenta, quando, oltre a essere mangiata e vinificata, veniva usata per la realizzazione dei “pennacchi”, addobbi floreali usati durante le celebrazioni della festa di San Matteo, patrono di Salerno.

Ma le sue origini risalgono alla Scuola Medica Salernitana, che insieme a coriandolo, calendula, mammolo, corniolo e celidonia, la consigliava per favorire il recupero fisico e la depurazione dell’organismo. Fino agli anni ‘60 molto diffusa, era consumata alla fine di pranzi e cene degli ultimi scampoli d’estate, dai salernitani che si recavano a Giovi e Ogliara, frazioni collinari, per cercare un po’ di refrigerio dalla calura di fine agosto.

Qui, e nelle colline vicine, fino a Giffoni e a Baronissi, veniva coltivata insieme ad altre varietà di uve, sia da tavola che da vino. Poi, dopo una epidemia di fillossera, la sua coltivazione è andata man mano finendo, sostituita da altre varietà ma oggi vive una nuova giovinezza. Dolce, croccante e con poco succo, è per i salernitani il cibo della festa di San Matteo, insieme alla milza imbottita. Varietà antica, pressoché scomparsa, recuperata da alcuni appassionati viticultori locali; ha grappoli di media grandezza, acini fitti ed allungati, carnosi dolci, poco sugosi, polpa croccante.

Arriva a completa maturazione per fine agosto regalando degli acini dal bel colore dorato. Si presta sia ad essere mangiata come uva da tavola, ma anche alla vinificazione insieme ad altre uve, infatti è difficile trovare un vino di uva sanginella in purezza. Interessante il progetto portato avanti da un pasticciere nocerino di appassirla e usarla come ingrediente del suo panettone artigianale, come pure il suo utilizzo nel gelato, idea realizzata da alcune gelaterie di Salerno e dintorni. Infine, merita menzione, l’utilizzo di questa uva nell’ affinamento di un formaggio a latte crudo vaccino, di un mastro casaro dell’agro nocerino sarnese.

L'uva sanginella di recente è tornata attuale grazie al percorso il riconoscimento del marchio De.Co (denominazione comunale), sostenuto dalla Claai, un importante segnale di quanto quest’uva faccia parte della tradizione gastronomica di Salerno e delle cittadine limitrofe.

Autore: Marco Contursi

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